Il territorio oggi

Siamo nella Puglia centro-meridionale, a cavallo delle province di Bari (Monopoli) e Brindisi (Fasano), sul lembo sud-orientale delle Murge, dove l'altopiano calcareo si abbassa prima di scendere con un ripido e uniforme terrazzo di roccia bianca nell'Adriatico. La grande pianura del Tavoliere è a nord, mentre a sud, oltre il candido grumo di case di Ostuni e l'ultima scarpata della Murgia, si trova il primo Salento. Questa è la Puglia degli orti, dei frutteti, degli uliveti, delle vigne. Pianura, ma ondulata, non uniforme come il Tavoliere. Qui da millenni è il paradiso dell'agricoltura di podere, frazionata in un mosaico di appezzamenti in continua evoluzione per il mutare di confini e colture. Da sempre il paesaggio ne risulta tanto unitario quanto mosso, armonioso e coerente, ma vario. Il mondo rurale del Mezzogiorno, in altre regioni fratturato dalle montagne, qui è disteso in piano.

La piana del fasanese è ondulata e rugosa, caratterizzata da fenomeni particolari come quello delle ‘lame': letti di vecchi torrenti che portavano l'acqua dalla Murgia verso il mare scavando e incidendo progressivamente i più antichi sedimenti di origine marina rappresentati dalla ‘calcarenite' (roccia gialla friabile adatta ad essere scavata ma compatta se modellata) che ha formato le pareti degli alvei. È proprio sulle pareti calcarenitiche delle ‘lame' che l'habitat rupestre ha trovato la materia prima per ricavare abitazioni, ricoveri, chiese.

Da sempre in questo territorio, grazie alla morfologia pianeggiante, la spina dorsale è rappresentata dal reticolo di strade e sentieri campestri. In epoca romana c'era un robusto e stabile sistema di assi viari (via Traiana) che nel Medioevo e nei secoli successivi diviene collegamento tra città e campagna, tra masserie feudali e terreni coltivati, tra podere e podere. Oggi le autostrade e le strade statali corrono rettilinee accanto agli uliveti, ma ad un passo dal nastro d'asfalto rimane intatta la rete dei viottoli e dei sentieri sterrati. Basta metterci un piede sopra che scompare il rumore delle automobili, nel silenzio si fa strada la memoria di oltre due millenni fra tronchi contorti, terra rossa e cielo di smalto.

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